La scuola
Pubblicato da Marco il 17 Dic 2015 alle 13:02

Articolo: la scuola
Ciao Elena, adesso riscrivo e mi ha fatto molto piacere sapere che tu me l’abbia chiesto.

Grazie.

Eccomi qui con un quesito che vorrei esporre a tutte le mamme, a tutte le maestre e professoresse che si ritengono molto intelligenti e menti istruite.
Gargamella, un giorno mi fece una domanda ben precisa: Marco, la giraffa negli anni, ha evoluto i suoi geni per sopravvivere allungando il collo e le gambe per poter nutrirsi sui rami delle piante; i topi sopravvivono ai gas delle fogne e addirittura si riproducono dentro di esse.
Prima nelle scuole, una maestra doveva gestire da sola 50 bambini; erano tutti zitti ed educati, mentre adesso, come mai, 4 maestre non sono in grado di gestire 30 bambini? E guarda caso, se un bambino è vivace (ops mi sono sbagliato: nel 2015 si definisce iperattivo), lo umiliano addirittura con la maestra di sostegno.
Perché invece tutte le mamme non si fanno una domanda? Non è che forse i bimbi del 2015 si siano evoluti anche loro?
E forse, a studiare ancora la storia, non si rompono un po’?
Mamme provate a dare un cellulare ad un bimbo di 4 anni: forse lo userà meglio di voi!
Le maestre, dovrebbero capire che un bimbo dopo 5 m di lezione si rompe, forse perché quel bimbo è molto più intelligente di altri e vuole uscire dallo schiacciamento mentale della società, che vuole tutti noi uguali e ignoranti allo stesso modo; infatti studiamo tutti gli stessi programmi dettati dallo stato, ma non studiamo il vero libro, ossia il nostro volere.
Ciaooo

 


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SEZIONE COMMENTI

17 risposte a “La scuola”

  1. Alberto ha detto:

    Dato che è impossibile sottrarre i nostri figli alla scuola, che in essa debbono esseri raggiunti gli obbiettivi minimi previsti per non dover subire bocciature e umiliazioni, non è possibile sottrarre i ragazzi al tentativo di omologazione e annullamento della loro personalità. Non è pensabile di tenerli fuori dalla scuola (si rischierebbe addirittura estremizzando che i nostri figli ci vengano sottratti e dati in affido. Questa non è certo la strada che tu indichi. Come si può riuscire allora a farli crescere nella conoscenza di se stessi senza che prevalga l’omologazione che vogliono loro imporre? Può bastate la guida di genitori volenterosi (ma già a loro volta sottoposti al trattamento) a vincere i segnali in contrasto che arrivano da tutto ciò che circonda noi e i nostri figli?

  2. Christian ha detto:

    “Mio figlio è iperattivo, non si ferma mai, non mi dà tregua!”
    Questa è la classica frase che ogni genitore pronuncia quando il proprio figlio è “troppo vivo”.
    E’ incredibile, ma gli studiosi della mente umana, hanno deciso(?) che questa esuberanza infantile, altro non è, che una problematica importante, in continuo aumento tra i bimbi, e non un tratto caratteriale di un “normale” bambino molto sveglio.
    Hanno inoltre scambiato il disturbo dell’attenzione, detto anche Adhd (sindrome da deficit di attenzione e iperattività), con la noia nell’ascoltare cose poco interessanti, per la loro età, per la loro inarrestabile curiosità.
    Ma come è possibile che nel XXI secolo, la psicologia non sia in grado di capire qual è un vero disturbo?
    Infatti, non essendo tale, non esiste una cura per l’iperattività, ma solo delle pseudo tecniche comportamentali che cercano di “sedare” il bambino.

    Scrive uno psicologo:”I bambini iperattivi sono le lancette impazzite del tempo dell’epoca. Con il loro moto perpetuo rispondono inconsapevoli all’imperativo sociale: chi si ferma è perduto. Loro, infatti, non riescono a fermarsi mai. Come ogni sintomo psichico, il disagio dei più piccoli, che oggi si manifesta anche nella prima infanzia, è la rappresentazione esasperata di qualcosa che condensa le cause e gli effetti del disagio di civiltà.”
    I genitori, devono avvalersi di una consulenza psicologica sistematica di questo tipo?

  3. Silvia ha detto:

    Ciao!
    Ogni persona in origine è fatta di un suo essere, bambini compresi!com è possibile che 30 bambini debbano studiare tutti le stesse cose standard uguali X tutti se ognuno è un individuo unico?come dici tu, addirittura cose vecchie?cosi facendo già’ in tenera età’, (guada caso) proprio mentre uno sta mettendo le sue basi, i bambini vengono indottrinati di cose “futili”, storia, regole sociali etc perdendo così la loro personalità.

  4. elena ha detto:

    Ciao Marco innanzitutto grazie e per rimanere in tema mancava l insegnante. Quando si era bambini noi ci sentivamo dire questi bambini hanno l argento vivo addosso. Ora i bambini sono iperattivi credo che ogni generazione nasca con una marcia in più venga ad insegnare un qualcosa alla precedente e preparare la strada alle future generazioni altrimenti dove sarebbe l evoluzione? Forse su libri di testo rimasti invariati da almeno cento anni? Sono gli adulti i iperlenti e non sanno come spiegare ai figli che le nozioni che ci vengono insegnate devono servire da strumenti e non diventare loro schiavi. Quando gli adulti hanno il caos dentro come possono i bambini sentirsi tranquilli. Manca la guida. Grazie

  5. Chanty ha detto:

    All’estero ci sono alcune scuole che stanno sperimentando nuovi metodi di studio, con bambini che imparano a scrivere tramite i computer e che sviluppano, grazie all’auto-apprendimento le capacità per cui sono portati di più. Secondo gli studi di questa sperimentazione i bambini, anche nell’età adolescenziale e poi adulta, riescono molto di più, sia a livello di studio che professionalmente.
    Ho avuto a che fare con i bambini professionalmente e da mamma ed è difficile da digerire che a scuola ci sia ancora un apprendimento di tipo passivo.
    Io sarei più per la sperimentazione, ma in Italia non si può…

  6. Massimo ha detto:

    La società continua a schiacciare il diverso, colui che sfugge le regole, non per negligenza ma per crescere e sviluppare una propria intelligenza. La scuola tende a soffocare tutto ciò che esce dagli schemi pre impostati, se non si cambia si creano burattini in serie e non uomini liberi.

  7. Gas ha detto:

    Mi ricordo, a questo proposito, di una maestra speciale che quando vedeva che un bambino non resisteva più nel banco gli diceva di uscire e andare a salutare la bidella, oppure andare alla finestra e guardare la neve che cadeva o un albero e poi di tornare. E così facendo riusciva da sola a tenere molti bambini e li aiutava a riportarli all’attenzione senza umiliarli. Ce ne fossero così!!!

  8. ivan ha detto:

    Bentornato Marco.
    Da genitore ogni giorno vivo le emozioni dei miei 2 figli al ritorno da scuola, spesso resto stupito di quanto alcune caratteristiche del mondo o sistema degli adulti facciano gia’ parte del mondo dei piccoli: e’ gia’ richiesta la prestazione, il non restare indietro anche se cio’ non rispetta l’individualita’ e le proprie difficolta’, bisogna uniformarsi cioe’ se uno riesce allora anche tu devi riuscire, se hai del tempo libero non perderlo per valorizzare te stessa ma usalo per ripassare (frase detta personalmente da un’insegnante).
    Sono vere le tue parole Marco, come vere sono le parole di una ragazzina al primo anno delle medie sommersa di compiti quando ha detto “papa’ questa scuola mi sta’ togliendo la vita”.
    Mi chiedo e Ti chiedo, un genitore consapevole di tutto questo come puo’ togliere i propri figli da questo sistema senza doverne pagare le conseguenze tutt’altro che leggere? Perche’ possono portarmi via i figli se decido di tenerli a casa da quella che chiamano scuola dell’obbligo? Ma da genitore come si fa’ a dire ai propri figli di andare a scuola, che devono studiare, che serve per un domani e altro ancora e mentre lo dici sai benissimo che non e’ cosi’, loro lo sanno e te lo dicono, loro sono sinceri come solo i bambini sanno essere.

  9. ivan ha detto:

    Bentornato Marco.
    Da genitore ogni giorno vivo le emozioni dei miei 2 figli al ritorno da scuola, spesso resto stupito di quanto alcune caratteristiche del mondo o sistema degli adulti facciano gia’ parte del mondo dei piccoli: e’ gia’ richiesta la prestazione, il non restare indietro anche se cio’ non rispetta l’individualita’ e le proprie difficolta’, bisogna uniformarsi cioe’ se uno riesce allora anche tu devi riuscire, se hai del tempo libero non perderlo per valorizzare te stessa ma usalo per ripassare (frase detta personalmente da un’insegnante).
    Sono vere le tue parole Marco, come vere sono le parole di una ragazzina al primo anno delle medie sommersa di compiti quando ha detto “papa’ questa scuola mi sta’ togliendo la vita”.
    Mi chiedo e Ti chiedo, un genitore consapevole di tutto questo come puo’ togliere i propri figli da questo sistema senza doverne pagare le conseguenze tutt’altro che leggere? Perche’ possono portarmi via i figli se decido di tenerli a casa da quella che chiamano scuola dell’obbligo? Ma da genitore come si fa’ a dire ai propri figli di andare a scuola, che devono studiare, che serve per un domani e altro ancora e mentre lo dici sai benissimo che non e’ cosi’, loro lo sanno e te lo dicono, loro sono sinceri come solo i bambini sanno essere

  10. ivan ha detto:

    Scusa Marco ho pubblicato 2 volte lo stesso commento. Aggiungo solo una cosa, guardavo gli occhi del bambino nella foto di questo post, la risposta alle tue parole e’ gia’ scritta li

  11. odi ha detto:

    I bambini sono molto diversi,hanno priorita’ diverse,sono piu’ svegli e a due anni gia’ tecnologici. Sono bambini del giorno d’ oggi! Non bisogna tarparle le ali,ma accompagnarli nel loro io,solo cosi’ potranno esprimere se stessi nel modo giusto.Osservarli e imparare da loro!

  12. Alessandra ha detto:

    Ciao Marco, non solo sono anche caricati come somari di compiti e cose da ripetere come robot, non avanzano tempo e forza per scrivere il loro libro, sono demoralizzati ed esausti.
    La stessa formazione che hanno i prof a loro volta e’ antiquata.
    Bisognerebbe cambiare il modo d’insegnare ed aggiornare le materie in modo che possano sviluppare la capacita’ di conoscersi e non visualizzare solo un mito esterno a loro.

  13. Êl Manu ha detto:

    In italia è possibile per legge occuparsi dell’istruzione in prima persona del proprio figlio/a senza mandarlo a scuola. L’istruzione è un obbligo ma non la scuola. Per istruzione non si intende un programma stabilito dallo stato quindi uno può istruire un bimbo come meglio crede. Nella scuola dell obbligo c’è questo programma perché la maggioranza sono gli insegnanti programmati da questo programma e a loro volta programmano. Ma è possibile tenere i figli fuori dalla scuola, istruendolo in prima persona o avvalendosi di persone scelte fidate. L’esame non è richiesto a meno che lo si voglia poi inserire a un certo momento all interno della scuola dell’obbligo in quel caso si perché dovrà adeguarsi al programma. Poi un dialogo sereno con le istituzioni di anno in anno farà si che non ci siano grane per chi intende far fare la scuola in casa ai bimbi.
    Insomma in parole povere esiste sempre almeno un modo per fottere il sistema.
    Chissà peró quanti sono i genitori in grado di gestire i propri figli.

  14. el+gio-el ha detto:

    di generazione in generAzione il sistemaa ordinatto al bambino: “ti sistemo io!”…i “genitorti” avranno sentito?
    he il bambino e si alza E dice sono:” Io non voglio prendermi l’influenza a scuola.
    Ciao”

  15. Eleonora ha detto:

    Forse perchè genitori e maestri non hanno voglia di osservare,ascoltare e impegnarsi con i bambini perchè non li prendono sul serio. Più facile e veloce dargli un libro, un programma in mano e considerarli “solo come bambini” da parcheggiare in attività per non “saperli gestire.”Forse un grosso schema di questa società è che gli adulti devono insegnare tutto ai bambini e non viceversa.

  16. Christophe ha detto:

    Lezioni da imparare a memoria da insegnanti che non hanno la minima idea di come interessare i ragazzi.
    Perchè è faticoso, perchè bisogna padroneggiare la materia, perchè ci vuole fantasia.
    Perchè non può bastare una laurea/diploma ad insegnare.
    Perchè prima di tutto ci vuole amore verso i bambini/ragazzi, bisogna capirli per trovare il modo di stimolarli.
    Bisogna avere a cuore la loro crescita.
    Non vedo niente di tutto questo. Sono preoccupato.

  17. Alberto ha detto:

    La risposta ve la dà il bambino nella foto provate a chiederglielo sicuramente dirà che due balle

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